Astrofotografia per principiante: di cosa hai bisogno per cominciare?
Sono davvero tante le persone che nell’ultimo periodo mi hanno chiesto cose del tipo: “Come posso fare delle astrofotografie?“, “Mi piacerebbe fare foto come le tue ma… da dove posso cominciare?” oppure “Mi consigli degli strumenti per fare delle astrofotografie?“. Ho deciso quindi di creare questo articolo per riassumere sinteticamente e senza scendere troppo in futili dettagli, tutto quello che avete bisogno di sapere prima di tuffarvi nell’incredibile e affascinante mondo dell’astrofotografia.
Prima di cominciare: se siete qui perché vi state avvicinando per la prima volta all’astronomia e all’astrofotografia vi invito a dare un’occhiata a questo articolo scritto appositamente per chi sta pensando di acquistare il suo primo telescopio. Al suo interno troverete tante informazioni utili e indispensabili se state pensando di fare questo piccolo grande passo.
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Ma adesso… cominciamo!
L’astrofotografia e il suoi lati oscuri
L’astrofotografia – mi piace pensarla così, non me ne vogliano i fotografi – è probabilmente il lato più tecnico e oscuro della fotografia. In astrofotografia la parte “compositiva“, elemento prezioso della fotografia “classica”, viene spesso messa in secondo piano a favore della tecnica. Forse sto esagerando, ma volutamente. In realtà quello che voglio dirvi è che la composizione è una delle cose di cui potrete curarvi solo in un secondo momento. Prima di allora avrete tantissime cose da imparare riguardanti la tecnica e l’equipaggiamento.
Solitamente preferisco distinguere questi quattro diversi tipi astrofotografia: la Fotografia Notturna, l’Astrofotografia a largo campo, il cosiddetto Deep Sky e l’Astrofotografia Planetaria. L’equipaggiamento richiesto dipende principalmente dal soggetto e quindi dalla lunghezza focale utilizzata.
Adesso analizzeremo ognuno di questi tipi di astrofotografia ma il primo consiglio che posso darvi è: non correte troppo. Bisogna procedere per step. E’ assolutamente normale. Chi non è stato un principiante prima di diventare un esperto? Sono tante le persone che si ritrovano a casa un telescopio da migliaia di Euro inutilizzato solo perché non sanno come usarlo. Sarebbe stato più intelligente partire dal basso, non trovate?
Inoltre ci tengo a specificare che in questo articolo tratterò solo di Astrofotografia e non di Astronomia “visuale” (osservazione di Pianeti e altri corpi celesti). Per quest’ultima infatti sia gli strumenti che le priorità sono diversi (oculari, montature altazimutali, ecc.).
Ma adesso basta. Cominciamo dalla…
Fotografia notturna: cosa è e cosa serve?
Cominciamo dalla più semplice e dalla meno costosa: la Fotografia Notturna. Questo tipo di foto solitamente ritrae paesaggi notturni di ogni tipo e cieli stellati con tanto di Via Lattea con lunghezze focali piuttosto basse. Praticamente va bene qualsiasi tipo di macchina fotografica purché abbia la possibilità di scattare in Manuale (quindi meglio Reflex e Mirrorless).
Ovviamente le macchine fotografiche “più costose” vi daranno risultati migliori, ma questo lo sapevamo già. Tutto quello di cui avrete bisogno per fare una Fotografia Notturna è una macchina fotografica, un obiettivo grandangolare (10mm – 30mm di focale) ed un treppiede (sempre sia lodato). Mi sembra scontato dirvelo ma non si sa mai: dovrete padroneggiare la modalità Manuale della vostra camera. Le pose a lunga esposizione saranno il vostro pane quotidiano.
Solitamente questo genere di foto può diventare uno Startrail o addirittura un Timelapse. Questi non sono altro che sequenze di fotografie messe una dietro l’altra (in foto o in video). In questi ultimi casi vi servirà quindi un intervallometro (si trovano a meno di 20€), strumento indispensabile se volete che la vostra macchina scatti una foto ad ogni intervallo di tempo prefissato.
Questa è sicuramente la prima strada da intraprendere se volete fiondarvi nell’Astrofotografia (e nella fotografia) partendo da zero.
Astrofotografia a Largo Campo: cosa è e cosa serve?
Purtroppo (e fortunatamente) il cielo si muove. Quindi varcata la soglia dei 50 mm di focale è necessario fare in modo che le stelle non vengano mosse con le indispensabili lunghe esposizioni. Ecco, siamo appena entrati nella Astrofotografia a Largo Campo (o Wide Field Astrophotography). Avremo la possibilità di riprendere con facilità le nebulose più luminose e porzioni di cielo davvero ricche di oggetti (Sagittario e Cigno).
La presenza del paesaggio è un po’ più rara in questo genere di Astrofotografie rispetto a quella che ho definito Fotografia Notturna. Inoltre vi servirà anche un astroinseguitore (chiamato anche astro tracker o sky tracker) per compensare il moto terrestre. Questo è una sorta di motore che, montato sul vostro treppiede e regolato all’opportuna velocità, riuscirà a seguire la rotazione del cielo. Con questo strumento le pose potranno arrivare anche a diversi minuti di esposizione per catturare i più deboli dettagli della Via Lattea.
Con un buon astroinseguitore e con una buona tecnica si possono ottenere risultati eccezionali. Probabilmente è il tipo di Astrofotografia che mi soddisfa maggiormente dato che il rapporto resa/costo della foto finale è piuttosto elevato. Ecco qui alcuni esempi di astroinseguitori:
Man mano che farete esperienza in questo campo vi accorgerete di una cosa: in Astrofotografia la luce dei soggetti ripresi non è mai abbastanza. Farete pose di 5 minuti e direte “Ma dove diavolo è la nebulosa?“. Di conseguenza, poter utilizzare degli obiettivi o telescopi luminosi (f1.8, f2, ecc) sarà un grandissimo vantaggio. Il vero problema è che al crescere della luminosità della lente solitamente cresce anche il suo costo.
Dato che nella Wide Field Astrophotography si utilizzano gli obiettivi fotografici “comuni” e che questi costano molto meno di un buon telescopio di pari luminosità potrete raggiungere con più facilità dei buoni risultati. Proprio per questo motivo qualche riga sopra ho scritto che il rapporto resa/costo di questo genere di astrofotografia è elevato. Forse questo concetto non vi è ancora chiarissimo ma pensate che è come scattare due fotografie: una con un obiettivo generico e l’altra con un obiettivo di pari prezzo ma che cattura più luce. Chiaramente nel secondo caso avremo una foto migliore la cui post-produzione sarà più semplice. Ricordate sempre che in astrofotografia più luce catturata significa migliore qualità del risultato finale.
Se salite a focali dell’ordine dei 150-200 mm il mosso sarà inevitabile nonostante l’astroinseguitore. Si esatto, gli astroinseguitori hanno comunque degli errori residui che vengono fuori non appena ci si alza con di focale. In questo caso avrete bisogno di acquistare un piccolo telescopio montato in parallelo, che guardi il cielo e che corregga l’errore dell’astroinseguitore in tempo reale.
Questo è quello che viene chiamato telescopio di guida e chiaramente dev’essere collegato ad una seconda camera – guarda caso – detta camera di guida (con una particolare porta chiamata ST4). Ecco qui un paio di esempi:
Avrete bisogno di scaricare dei software appositi per gestirla oppure potrete comprarne alcune che faranno tutto il lavoro sporco senza bisogno di un PC e di software di terze parti.
Questo è il primo vero passo verso l’astrofotografia del cielo profondo e come potete immaginare anche i costi iniziano a salire: si parla di circa 300€ in più per il solo astroinseguitore e 450€ per il kit di guida (250€ la camera, 200€ il telescopio).
Astrofotografia Deep Sky: cosa serve?
Siamo arrivati all’astrofotografia, quella vera. Se siete qui è perché avete intenzione di fotografare gli angoli più affascinanti e remoti dell’universo. Non è una frase di rito: è proprio così. Con focali sopra i 300mm potete fotografare in maniera soddisfacente tutti quei famosissimi oggetti come la Nebulosa di Orione, la Galassia di Andromeda o la Nebulosa Nord America.
Pensare di poter fare questo genere di foto senza un astroinseguitore o una montatura equatoriale è impensabile. Quest’ultima, rigorosamente motorizzata e guidata tramite un kit di guida (in parallelo o in asse), è indispensabile per fare pose anche fino a 10 minuti di esposizione. Le più diffuse montature equatoriali entry-level adatte per astrofotografia costano all’incirca 700-1.300€ (per esempio le EQ5, HEQ5, EQ6). Queste permettono di tuffarsi nel mondo del Deep mantenendosi su cifre piuttosto contenute.
Per fare un po’ di chiarezza e per riassumere: per fare Deep avrete bisogno quindi di una montatura motorizzata sul quale monterete la vostra macchina fotografica (ancora meglio una camera astrofotografica raffreddata) collegata al telescopio (o teleobiettivo perchè no?). Tutto questo sarà guidato da un kit di guida.
La differenza sostanziale con il Wide Field è che qui le focali sono più alte e quindi è richiesta un’accuratezza maggiore (stazionamento del treppiede, guida, ecc… ). Inoltre anche i pesi in gioco saranno maggiori (state usando un telescopio da 500mm non più un obiettivo da 50mm).
Anche fotografare le Galassie fa parte del cosiddetto Deep. Ma queste, generalmente molto piccole, richiedono strumenti più accurati e costosi oltre ad una conoscenza più avanzata di tutte le tecniche.
Una volta arrivati a questo punto capirete che il processamento costituisce abbondantemente il 50% della vostra fotografia. Un’astrofotografia calibrata o processata male sarà piena di rumore o con molti meno dettagli di quelli che vi aspettavate in fase di scatto. Le tecniche di elaborazione qui, oltre a farla da padrone, sono praticamente infinite. Ne troverete decine sul web. Tutte diverse. A voi toccherà capire quale si adatterà meglio alle vostre skills e alle vostre necessità.
Astrofotografia Planetaria
Salire ulteriormente di focale (ben 2000mm-3000mm) vi permetterà di riprendere i principali (e apparentemente minuscoli) corpi del sistema solare come Saturno, Giove, Marte o i crateri lunari (sftruttando la tecnica del Lucky Imaging). L’astrofotografia planetaria sfrutta tecniche di elaborazione ed acquisizione abbastanza diverse da quelle utilizzate nel Wide Field o nel Deep. Solitamente, oltre a munirsi di telescopi di focale smisurata, si raggiungono le altissime lunghezze focali attraverso delle apposite Lenti di Barlow. Queste non sono altro che dei moltiplicatori di focale (1.5x, 2x, 3x, ecc…). Ad esempio: con una lente di Barlow 2x un telescopio da 1000mm di focale raggiunge i 2000mm a spese del rapporto focale (quindi della luminosità dello schema ottico) che passa da f8 a f16.
I pianeti sono dei soggetti decisamente più luminosi delle nebulosità della Via Lattea. Proprio per questo motivo non si sfruttano mai le lunghe esposizioni anzi, le pose sono solitamente dell’ordine dei centesimi di secondo. Non è necessaria quindi alcuna autoguida. L’unica cosa di cui avrete bisogno sarà una lunga focale, una montatura ed una camera molto veloce ad acquisire i frame (più ne avrete a fine sessione e meglio sarà). Nei vostri primi esperimenti andrà bene anche una semplice webcam.
Apparentemente questo genere di astrofotografia risulta più facile del Deep e del Wide Field ma di fatto la piccola dimensione dei pianeti non facilita le acquisizioni quasi sempre affette da problemi atmosferici ai quali sono molto sensibili. La necessità delle lunghe focali e della accuratezza richiesta inoltre comporta delle spese non trascurabili sia sulle ottiche utilizzate sia sulle eventuali lenti di Barlow otticamente impeccabili che devono essere impiegate.
L’Astrofotografia Planetaria, così come la Fotografia Notturna, può essere uno dei punti di partenza per l’astrofotografia. Questo è solitamente il primo approccio che hanno gli astrofili (e che io ho avuto) con il mondo dell’astrofotografia con telescopio. Infatti anche degli strumenti economici possono essere sufficienti per ottenere dei risultati soddisfacenti per i principianti. Vi basterà collegare la reflex o la vostra webcam al telescopio appena acquistato e iniziare a registrare… il resto verrà da sé e con la vostra curiosità.
Tiriamo le somme
Insomma, per farla breve. Se non avete una reflex procuratevela. Questa sarà la base di tutto ed un ottimo punto di partenza. Una qualsiasi reflex di basso-medio livello andrà bene per cominciare (meglio Canon così potrete installare Magic Lantern). Anche un treppiede sarà indispensabile.
Fate tanta esperienza con le basi (la semplice Fotografia Notturna) e imparate le tecniche di elaborazione elementari (stacking, calibrazioni, noise reduction, ecc…).
Se la faccenda inizia a piacervi e avete intenzione di andare oltre. Beh, è il momento di comprare un astroinseguitore o ancora meglio, se siete già certi che farete di più, una montatura equatoriale motorizzata. Il mondo della Wide Field Astrophotography e del Deep Sky spinto si sarà appena aperto a voi. Con questi strumenti avrete tantissimo tempo per sperimentare e altrettante tecniche da imparare. Sfruttare un kit di guida già adesso non sarebbe una brutta idea.
Una volta che avrete imparato a trattare correttamente i dati acquisiti e vi sarete scontrati decine di volte con i problemi del vostro equipaggiamento (non mancheranno state tranquilli) potrete spingere tutto a livelli superiori. Sarete pronti per l’attrezzatura pesante. Se preferite il Deep procuratevi un telescopio rifrattore da 500mm (80mm di diametro) per il wide o un telescopio riflettore di media-lunga focale (Newtoniano). Se invece preferite il planetario avete bisogno di focali più alte e quindi dovete puntare su un riflettore o un catadiottrico di media-alta focale.
Qualsiasi cosa scegliate di fare, fatelo con passione e vedrete che otterrete dei risultati sempre migliori col passare del tempo!
Per oggi è finita qui! Non vi ho parlato di tante altre cose come i filtri o le camere monocromatiche. Ma ne parlerò sicuramente in futuro quindi, se vi è piaciuto questo articolo non dimenticatevi di unirvi alla nostra Community Facebook.
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