Superlune: sono davvero così super?
Spesso veniamo attratti da notizie che parlano di Superlune, Lune blu, Lune Rosse e di tanti altri colori ma… siamo sicuri che queste Superlune siano veramente così tanto super? Scopriamo insieme, in questo articolo, cosa si cela dietro questi “super fenomeni” non così tanto “eccezionali”…
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Cos’è una SuperLuna?
Su ogni tipo di media ormai sentiamo parlare quasi periodicamente di Superluna. Ma… cosa è esattamente? E perché non dovrebbe stupirci più di tanto?
Come sappiamo la Luna orbita attorno alla Terra in poco più di 27 giorni. L’orbita del nostro satellite, tuttavia, ha continuamente a che fare con molteplici effetti gravitazionali come quelli della Terra e del Sole. La contemporanea influenza di questi elementi genera inevitabilmente una sorta di “vibrazione” della stessa orbita lunare e quindi un conseguente avvicinamento-allontanamento del nostro caro satellite.
La Luna, quindi, sembrerà avvicinarsi e allontanarsi ciclicamente.
In termini scientifici, il punto di minima distanza Terra-Luna (al quale corrisponde volgarmente una Superluna se ci troviamo in Luna piena) viene definito perigeo lunare, quello più lontano apogeo.
Nonostante questo fenomeno sia indubbiamente interessante da osservare dobbiamo sapere che ci sono circa 12-14 perigei lunari in un anno. L’evento, quindi è tutt’altro che raro…
Come vediamo da questo grafico, il quale ci mostra la distanza Luna-Terra durante tutti i perigei lunari da gennaio 2020 a dicembre 2025, ci accorgiamo subito che non tutti i perigei sono uguali. Alcuni di essi portano la Luna dalla usuale distanza di circa 405.000 km (apogeo medio) a distanze di 370.000 km, altri arrivano quasi a toccare 350.000 km.
Questa incredibile oscillazione apogeo-perigeo di 60.000 km porta in realtà ad una differenza nel disco lunare di soli 3′ (3 primi). Sebbene questa variazione sia praticamente impercettibile ad occhio nudo, inconsciamente avvertiamo “una Luna più grande” perché essa, trovandosi più vicina, ha una magnitudine apparente o – passatemi il termine, gli astrofili non me ne vogliano – una luminosità leggermente superiore.
Lune rosse, lune blu e ad arcobaleno
La Luna non è mai stata così tanto colorata come negli ultimi anni. Ormai ogni 2-3 mesi sentiamo parlare di lune blu, rosse, nere e addirittura lune insanguinate …cosa?!
In realtà dobbiamo sapere che tutti questi nomi fanno riferimento a vecchi modi di dire o ad antiche usanze e fortunatamente non hanno niente a che fare con il colore del nostro satellite.
Ad esempio la Luna blu indica semplicemente la quinta Luna piena che si verifica in una stagione (solitamente ce ne sono 4). E’ un fenomeno che si verifica ogni 2 anni e mezzo circa e non influisce in alcun modo sull’aspetto del satellite.
La Luna nera: niente di più comune. Durante la rotazione attorno alla Terra è ben noto che Luna ci mostra, inevitabilmente, il suo famoso dark side non illuminato dal Sole e completamente oscurato: la cosiddetta luna nuova. Questa viene chiamata volgarmente anche Luna nera.
L’appellativo probabilmente con più contenuto storico rispetto a tutti gli altri è quello della Luna del raccolto (Harvest Moon). Questo modo di dire, nato prima che potesse diffondersi l’elettricità in tutto il mondo (n.d.r. ancora non lo è), si riferiva a quella Luna piena prossima all’inizio della stagione autunnale e che, illuminando le serate settembrine, concedeva ai contadini una manciata di tempo bonus per lavorare nei campi.
E la Luna rossa? Beh… la Luna può diventare di un colore arancio-rossiccio solo per due motivi:
- la Luna si trova talmente bassa sull’orizzonte che, per effetto dello scattering atmosferico, ci appare rossa perché tutti gli altri suoi colori vengono assorbiti dall’atmofera terrestre [Fig.1]. Questo accade sistematicamente ogni volta che vedete la Luna sorgere.
- la Luna è appena stata eclissata dalla Terra. E’ in corso quindi, un’eclissi lunare.
Conclusioni
La Luna non diventerà mai blu, non la vedremo mai insanguinarsi e non la vedremo mai enorme nei nostri cieli. Dobbiamo essere tristi? Assolutamente no…
L’unico aspetto veramente positivo e affascinante di tutti questi fenomeni è che in un modo o nell’altro, astronomia e astrofotografia riescono, grazie a sensazioni che alloggiano dall’alba dei tempi dentro di noi, a staccare puntualmente la nostra spina dalla frenetica routine di tutti i giorni e a farci stare con il naso all’insù anche solo per 5 minuti al mese.
Sperando che questo breve excursus ci sia servito per fare un po’ di chiarezza tra i vari arcobaleni mediatici vi auguro, come al solito…
…cieli sereni! 😉