Come processare una Mineral Moon: il tutorial definitivo
Fotografare la Luna è sempre stato un pallino di molti astrofotografi in erba e non. Non tutti sanno, però, come processare una fotografia lunare per ottenere una Mineral Moon attraverso una divertente tecnica astrofotografica che ci permetterà di osservare la Luna… in tutti i suoi colori!
In questo semplicissimo tutorial vi riassumiamo, una volta per tutte e in maniera completa, tutti i passaggi per ottenere una Mineral Moon a partire da una singola immagine della Luna.
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Ma prima di cominciare, un grazie al carissimo Mario Bono per il suo piccolo ma prezioso contributo in questo articolo!
Cosa è una Mineral Moon?
Come al solito, prima di tuffarci nel processing vero e proprio, cerchiamo di capire cosa è effettivamente una Mineral Moon.
Alcuni utilizzano il termine Mineral Moon riferendosi ad una elaborazione, altri all’immagine che questa stessa elaborazione produce. Poco importa. Sta di fatto che con la popolare tecnica che vi illustreremo questo articolo riusciremo a tirar fuori una Luna praticamente “nuda“.
Perchè? Scopriamolo subito!
LA FIRMA SPETTRALE Qualsiasi materiale presente sulla Terra (e non solo) ha un suo modo di emettere, riflettere o assorbire energia (o luce, se preferite). La “ricetta” con cui gli elementi compongono quel materiale, di fatto, determinano come questo si comporta quando viene, ad esempio, colpito dalla luce solare. Gli addetti ai lavori chiamano questa proprietà dei materiali firma spettrale.
Questa è univoca per ogni materiale: una firma vera e propria!
Un velocissimo ma efficace esempio: la vegetazione ci appare verde perché questa contiene clorofilla, la quale, per sua natura assorbe rosso e blu, lasciando arrivare ai nostri occhi il verde “indisturbato“. Interessante vero?
La stessa identica cosa succede per qualsiasi altro materiale… e ovviamente anche per i minerali presenti sulla superficie lunare.
BASALTI E ANORTOSITI Ad esempio, alcuni di essi rifletteranno maggiormente le lunghezze d’onda nel rosso (questi ci appariranno rossi) altri, data la loro diversa composizione chimica, quelle nel blu (e ci appariranno quindi blu).
Sappiate che non stiamo sparando colori a caso: ci stiamo infatti riferendo alle effettive colorazioni dei giovani mari lunari costituiti maggiormente da basalti (bluastri) e delle anortositi le quali costituiscono gran parte delle cosiddette Highlands (rossastre) [Reflectance Spectral Characteristics of Lunar
Surface Materials, 2003, Y.L.Zou].
Se avessimo a disposizione un satellite multispettrale (in grado di “vedere” tante lunghezze d’onda), gli facessimo fotografare la Luna da ogni angolazione e ne elaborassimo il risultato potremmo ottenere qualcosa tipo la bellissima mappa geologica pubblicata dall’USGS (United States Geological Survey) (Fig.1). Ogni regione colorata corrisponde ad una sua diversa caratterizzazione geologica.
LA TECNICA MINERAL MOON Con il tutorial della Mineral Moon descritto in questo articolo riusciremo a mettere in risalto – in maniera molto approssimativa ma conforme alla realtà – la diversa riflettanza delle superfici lunari e quindi, potenzialmente, a discriminare i minerali presenti in esse (Fig.1).
La nostra strumentazione non sarà ricca quanto quella di un satellite, ma ci potrà dare comunque delle belle soddisfazioni! In Fig.1 il risultato della tecnica Mineral Moon applicata ad una nostra vecchia acquisizione della Luna.
Data la semplicità di questa tecnica possiamo considerarla, di fatto, una delle prime tecniche con cui tuffarsi nel mondo dell’astrofotografia.
Ma adesso che sappiamo di cosa stiamo parlando… mettiamoci subito al lavoro!
Processare una Mineral Moon: tutti i passaggi
Questo tutorial sulla Mineral Moon può sembrarvi molto lungo. In realtà esso descrive in maniera dettagliata, probabilmente, una delle più semplici tecniche astrofotografiche. Quindi niente paura!
Nello specifico partiremo da un’immagine RAW della Luna acquisita mediante un rifrattore apocromatico e una comune reflex. In realtà, per evitare qualsiasi problema di cromatismo, andrà bene qualsiasi immagine acquisita con telescopi riflettori (es. Newton) o teleobiettivi di discreta qualità.
La piccola pipeline (che esploreremo con Photoshop) ci permetterà di ottenere una Luna le cui lievi colorazioni iniziali verranno estremamente risaltate (Fig.3).
Al fine di estrarre quanto più segnale possibile dalla nostra acquisizione divideremo il processing in due tronchi separati: uno per la luminanza (per lavorare specificatamente sui dettagli geometrici dell’immagine) e uno per la crominanza (per concentrarci solo sull’aspetto cromatico).
📌 NOTA
Lo split luminanza/crominanza è frequentissimamente utilizzato anche nelle pipeline Deep Sky.
Per avere maggior libertà di processing e per aumentare la nitidezza partire da un’immagine della Luna ottenuta mediante la tecnica del Lucky Imaging potrebbe essere un’ottima idea.
Se non sapete di cosa stiamo parlando… nessun problema. Possiamo momentaneamente farne a meno!
👉 In ogni caso, parleremo del Lucky Imaging nei prossimi articoli quindi rimanete sintonizzati e unitevi alla nostra AstroCommunity!
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Iniziamo a sporcarci le mani…
1. Luminanza e Crominanza della Mineral Moon: Split dei due canali
In questo step getteremo le basi per l’elaborazione successiva: ci ritroveremo con i due canali luminanza e crominanza pronti i successivi passaggi.
STEP 1A Importiamo la nostra immagine su Photoshop (Fig.4).
Una piccola info: solitamente rinomino sempre in Original (e nascondo) tutti gli elementi sorgente di ogni processing in modo tale da poter tornare agilmente alla versione originale dell’immagine con cui sto lavorando.
STEP 1B Creiamo due copie del livello Original. Uno per la luminanza e uno per la crominanza (Fig.5).
Dopo aver rinominato i due livelli rispettivamente in Mono e Color possiamo inserirli in due cartelle separate (omonime) per gestire i due flussi in maniera ben distinta (Fig.6).
STEP 1C Subito dopo possiamo procedere alla decolorizzazione del livello Mono. Sfruttiamo quindi il pannello Tonalità/Saturazione per desaturarlo (Fig.6).
Il risultato sarà una Luna in bianco e nero.
Al termine di questa fase dovremmo ritrovarci con due cartelle contenenti i due livelli (Fig.7). Quest’ultimo avrà una Luna in bianco e nero.
2. Luminanza: Aumento della nitidezza della Luna
In questo step lavoreremo sul singolo canale di luminanza per cercare di tirar fuori al massimo i dettagli della Luna.
Ci serviremo del cosiddetto filtro High Pass (Passa Alto) il quale ci permetterà di mettere in risalto i dettagli più piccoli del nostro caro satellite.
STEP 2A Duplicando nuovamente il livello Mono, rinominiamolo HP, andiamo su Filtro, Altro e poi Accentua Passaggio. Si aprirà la finestra di regolazione (Fig.8). Impostiamo un valore di 1.5 e clicchiamo su Ok.
Dovremmo ottenere un’immagine stranamente grigia con dei dettagli molto blandi. In realtà in essa conterrà tantissime informazioni preziose.
STEP 2B Per mettere a frutto le potenzialità del filtro High Pass adesso impostiamo su Sovrapponi la modalità di Fusione del livello HP (Fig.9). Regoliamo a piacimento l’Opacità di questo livello.
Bene! A questo punto dovremmo aver ottenuto una bella immagine nitida della Luna (Fig.10).
3. Crominanza Mineral Moon: Bilanciamento del bianco e Riduzione del disturbo
Concentriamoci adesso sulla crominanza, ovvero sul layer Color. Spegniamo momentaneamente il livello Mono.
In questo step bilanceremo prima i canali R, G e B e, successivamente, moltiplicheremo l’informazione cromatica che essi trasportano.
STEP 3A Iniziamo subito aprendo il layer Color con Camera Raw (Fig.11).
STEP 3B Bilanciamo i colori della nostra immagine servendoci dei due slider Temperatura e Tinta. Mentre lo facciamo diamo un’occhiata all’istogramma in alto a destra.
La Luna appare solitamente giallastra per via della luce solare. Abbassiamo quindi la Temperatura di qualche punto (-19 nel nostro caso) (Fig.12).
👌 PRO TIP
Quando ti trovi in Camera Raw e hai bisogno di bilanciare i colori, prova a portare Saturazione e Vividezza momentaneamente a 100 per accentuare eventuali sbilanciamenti cromatici. Dopo che hai trovato il giusto equilibrio, riportali allo 0.
STEP 3C Prima di confermare l’elaborazione su Camera Raw, facciamo un salto nel pannello Dettagli. Diamo un piccolo tocco di Riduzione Disturbo ai Colori (Fig.13).
In questo modo smusseremo eventuali problemi cromatici della nostra acquisizione uniformando leggermente l’informazione cromatica.
Confermiamo, infine, tutte queste modifiche al livello cliccando su Ok.
4. Crominanza Mineral Moon: Saturazione dei colori della Luna
E’ arrivato il momento di fare gli ultimi passaggi sul livello Color: ne aumenteremo sia la saturazione che la vividezza.
STEP 4A Selezioniamo il livello Color e creiamo un nuovo Livello di Regolazione di tipo Tonalità/Saturazione (Fig.14).
STEP 4B Si creerà un nuovo Livello di Regolazione nella cartella Color. Portiamo la sua saturazione a 50 (Fig.15).
STEP 4C Quasi finito. Aggiungiamo un nuovo Livello di Regolazione di tipo Vividezza. Alziamo i due slider Vividezza e Saturazione secondo le nostre preferenze (Fig.16).
Ta daaa! Ricordiamoci che abbiamo appena “aumentato i colori” del livello Color che avevamo precedentemente bilanciato e leggermente ripulito dai disturbi.
Adesso non ci resta che unire opportunamente i due livelli Mono e Color!
5. Merge dei livelli Mono e Color e risultato
Niente di più semplice. Riattiviamo entrambe le cartelle e cambiamo il Metodo di Fusione della cartella Color in Colore. Fatto!
Tutti i livelli presenti in Color arricchiranno i livelli sottostanti (i Mono) semplicemente dal punto di vista cromatico mantenendo, quindi, inalterata l’informazione di pura luminanza precedentemente impreziosita mediante filtro Passa Alto.
Conclusioni
Bene ragazzi, siamo giunti alla fine. Vi assicuro che la pipeline di processing è molto più semplice a farsi che a raccontarsi.
Non vi resta che prendere la vostra migliore acquisizione lunare e iniziare a sperimentare seguendo, passo passo, quello che abbiamo appena letto.
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Cieli sereni e buon processing! 😉